Lo squalo da 12 milioni di dollari by Donald Thompson

Lo squalo da 12 milioni di dollari by Donald Thompson

autore:Donald Thompson [Thompson, Donald]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852096402
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


XIV

Il ritratto perfetto di Francis Bacon

Il lavoro dell’artista è il continuo scavo nel mistero.

Anche nei paesaggi più idilliaci, tra gli alberi e sotto le foglie, gli insetti si divorano l’un l’altro; la violenza fa parte della vita.

FRANCIS BACON

Per approfondire ulteriormente il funzionamento concreto del mondo delle aste, nel 2006 ho assistito all’attesissima vendita da Christie’s di Londra di un quadro di Francis Bacon che tutti pensavano avrebbe registrato un nuovo record per l’artista. Seguire passo per passo il percorso di quest’opera mi ha fornito preziosissimi elementi per capire come viene stimata e venduta un’opera di rilievo di un grande artista e perché può arrivare a valere 5 milioni di dollari.

Francis Bacon (1909-92) era un artista figurativo inglese di origini irlandesi. Il suo nome è famoso anche al di fuori del mondo dell’arte per l’esistenza di un altro Francis Bacon (nessuna parentela), filosofo che fu anche Guardasigilli e Lord Cancelliere del regno britannico. Questo omonimo non era né artista né collezionista, e morì nel 1626 all’età di quarantacinque anni.

Bacon, il pittore, è invece ritenuto il più importante artista inglese del dopoguerra, probabilmente il più grande di tutti i tempi dopo Turner. Considerato un contemporaneo poiché la maggior parte del suo lavoro più importante è successiva al 1970, è tra i pochissimi artisti il cui ruolo sulla scena dell’arte non viene mai messo in discussione. Da qui a cinquant’anni, il lavoro di Bacon resterà sicuramente nella storia dell’arte. David Sylvester, il celebre critico inglese esperto della seconda metà del ventesimo secolo, mette Bacon sullo stesso piano di Picasso, e nessuno pare si sia mai preoccupato di contraddirlo.

Nel maggio del 2006, Christie’s di Londra annunciò che alla sua asta di arte contemporanea e del dopoguerra di giugno avrebbe battuto un trittico di Bacon, Three Studies for a Self-Portrait (Tre studi per un autoritratto, vedi inserto fotografico), datato 1980. Si tratta dell’opera descritta nel capitolo XI, La scelta della casa d’aste. Three Studies for a Self-Portrait è forse un’opera difficile, come la maggior parte del lavoro di Bacon, ma la sua importanza è indiscussa. Michael Peppiatt, biografo dell’artista, sosteneva che Three Studies for a Self-Portrait fosse il dipinto che più si avvicinava a quell’autoritratto perfetto che Bacon cercava di perseguire. Per Bacon, l’autoritratto perfetto non era un dipinto realistico, ma la rappresentazione distorta del volto e dei tratti del soggetto, in modo da cogliere l’essenza della personalità. Le sue opere sono di grande intensità e profondità psicologica, un po’ come quelle di Rembrandt. I suoi temi più frequenti sono la decomposizione e la morte.

Bacon sosteneva che il trittico fosse il corrispettivo in pittura della sequenza di immagini nella cinematografia. Tutto ebbe inizio alla cabina delle fototessere di una stazione ferroviaria dove, spesso in stato di ubriachezza, sfruttava la sequenza dei tre scatti per ritrarsi in diverse pose. Nel Rinascimento, i trittici ornavano gli altari con immagini della vita esemplare di Gesù Cristo. Bacon si appropriò di questa forma per mostrare le distorsioni della personalità umana, fornendo un interessante esempio di come l’arte contemporanea possa rielaborare elementi dell’arte del passato.



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